Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Bando delle Idee Turismo delle radici. Finanziamento a fondo perduto per la nascita di figure specializzate nel turismo delle radici.
Descrizione completa del bando
Il bando, che si inserisce nell’ambito della Componente 2 – attività di sensibilizzazione delle comunità locali e di formazione degli operatori del Progetto PNRR “Il turismo delle radici”, rappresenta una misura finalizzata a sensibilizzare le comunità locali sul tema dell’emigrazione italiana e dei viaggi delle radici e a creare sui territori un’offerta turistica mirata e integrata rivolta ai viaggiatori delle radici.
L’obiettivo finale è favorire la nascita di nuove figure professionali specializzate nella progettazione e promozione dei servizi relativi al turismo delle radici.
Il Next Generation EU intende promuovere una robusta ripresa dell’economia europea all’insegna della transizione ecologica, della digitalizzazione, della competitività, della formazione e dell’inclusione sociale, territoriale e di genere, della salute e resilienza economica, sociale e istituzionale, delle politiche per le nuove generazioni, l’infanzia e i giovani.
Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, riconoscendo il ruolo dei giovani, quali attori determinanti nell’attivazione di processi orientati al cambiamento, vuole sostenerli ed incentivarli in iniziative che rappresentino una leva per la coesione e lo sviluppo sociale.
L’Avviso, inoltre, intende promuovere lo sviluppo di processi atti ad incentivare l’occupazione giovanile in aree ad elevato tasso di disoccupazione, in particolare i piccoli borghi e le zone rurali d’Italia, contrastando lo spopolamento di tali aree e favorendo forme di turismo ecosostenibile.
Il bando persegue l’obiettivo di:
– attuare quanto previsto dai principi generali e trasversali previsti dalla normativa comunitaria e nazionale concernente il PNRR, con particolare riguardo al contributo all’obiettivo digitale (c.d. tagging) e di tutela dell’ambiente, al sostegno dell’uguaglianza fra i generi e della partecipazione di donne, alla promozione dell’occupazione giovanile ed alla riduzione dei divari territoriali;
– favorire e sostenere nello specifico idee e iniziative capaci di creare nuove professionalità nell’ambito della programmazione e promozione del turismo, con particolare riferimento al turismo delle radici, rispetto alle sfide individuate come prioritarie per le comunità;
– attenuare l’impatto della crisi sull’occupazione, anche mediante modalità di lavoro flessibili e sostegno attivo all’occupazione, in particolare nelle aree depresse del Paese caratterizzate da bassi tassi di crescita e nei territori caratterizzati da minori opportunità per i giovani;
– determinare il miglioramento delle competenze, comprese quelle digitali, anche rafforzando la didattica, ed il conseguente apprendimento, con modalità da remoto;
– incentivare forme di turismo ecosostenibile e responsabile, valorizzando aree che si collocano fuori dai circuiti del turismo mainstream;
– rafforzare il legame tra l’Italia e le comunità italiane all’estero e permettere agli italo-discendenti nel mondo di ricostruire la propria storia familiare e approfondire la conoscenza della cultura d’origine.
Il bando finanzierà fino a 20 proposte progettuali, una per ogni Regione, presentate ciascuna da un “gruppo informale” di soggetti.
Soggetti beneficiari
La domanda, con la relativa proposta progettuale, deve essere presentata da un “gruppo informale” costituito da un’aggregazione spontanea di persone fisiche (minimo 6 e massimo 15) che, alla data di presentazione della domanda, siano in possesso dei requisiti previsti dalla legge per l’ammissione ai contributi pubblici.
Almeno il 25% dei componenti dovrà possedere, alla data di presentazione della domanda, un’età compresa tra i 18 e i 36 anni (non compiuti).
I progetti possono essere realizzati con il coinvolgimento di soggetti partner pubblici o privati, anche aventi sede legale e/o operativa fuori dal territorio regionale.
Tipologia di interventi ammissibili
Saranno considerati ammissibili quei progetti che risultino presentati da un “gruppo informale” e che sviluppino una proposta, relativa alla valorizzazione del territorio, in relazione al settore del turismo delle radici, che, in coerenza con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, costituisca espressione dei principi di rivoluzione verde, transizione ecologica, inclusione sociale, coesione, integrazione, cultura e creatività.
Inserendosi quale strumento di attuazione dei principi sopra enucleati (rivoluzione verde, transizione ecologica, inclusione sociale, coesione, integrazione, cultura e creatività), il Progetto dovrà sviluppare le linee di intervento sotto elencate.
1. Collaborare nell’attività di sensibilizzazione delle comunità locali al turismo delle radici e di formazione degli operatori turistici:
1.1 Prevedere che i partecipanti acquisiscano le competenze necessarie nel campo del turismo delle radici attraverso uno specifico corso di formazione, organizzato dalla DGIT del MAECI;
1.2 Promuovere una struttura adeguata che possa creare un’offerta turistica, mirata sui viaggiatori delle radici, quali effettuare le ricerche storico-familiari, creare gli itinerari, accompagnare i viaggiatori;
1.3 Allestire uno o più laboratori delle radici italiane, in collaborazione con le amministrazioni comunali partner del Progetto e in posizione geograficamente strategica rispetto al territorio di riferimento, in cui promuovere la conoscenza delle tradizioni, della cultura, della storia e del dialetto delle comunità locali, anche attraverso l’organizzazione di workshop, laboratori, seminari;
1.4 Organizzare attività di informazione e sensibilizzazione sul tema dell’emigrazione italiana e del turismo delle radici delle comunità locali, attraverso seminari, incontri, eventi culturali o altre iniziative di comunicazione.
2. Fornire assistenza alle richieste di ricostruzione della storia familiari provenienti da coloro che sono interessati a compiere il viaggio delle radici, in collaborazione con le autorità comunali ed ecclesiastiche locali;
3. Fornire, in collaborazione con Regioni e Comuni e altri soggetti pubblici e privati attivi sui territori, i contenuti riguardanti la propria Regione, che saranno inseriti nella piattaforma digitale dedicata alla promozione dei servizi per i turisti delle radici;
4. Individuare gli itinerari di interesse dei turisti delle radici;
5. Collaborare con i musei dell’emigrazione presenti sul territorio regionale per l’organizzazione di attività quali seminari e workshop e includerli negli itinerari delle radici;
6. Effettuare la mappatura delle aziende disponibili a fornire agevolazioni per i turisti delle radici ai fini dell’attivazione del “Passaporto delle radici” italiane;
7. Effettuare la mappatura delle aziende sui territori che saranno disponibili a partecipare alle iniziative di working holidays in favore dei viaggiatori delle radici e delle attività che ciascuna intende offrire loro e fornire la necessaria assistenza a coloro che vi parteciperanno;
8. Collaborare alla realizzazione della campagna di comunicazione del progetto Turismo delle Radici, in raccordo con il Coordinatore regionale di riferimento e con l’eventuale coinvolgimento della Regione, e sotto la supervisione della DGIT del MAECI;
9. Nel quadro della promozione del 2024 “Anno delle radici italiane nel mondo”, effettuare la mappatura delle iniziative di carattere culturale e commerciale più significative presenti sui territori ed avviare i contatti con i rispettivi organizzatori, perché possano dare una particolare attenzione alle comunità italiane all’estero e, quindi, inserire le iniziative in oggetto nel calendario della manifestazione definito dalla DGIT del MAECI;
10. Nel quadro dell’istituzione della rete di Università italiane, finalizzata allo studio ed il monitoraggio del turismo delle radici, fornire i dati e le informazioni utili alla ricerca accademica e segnalare alle Università eventuali esigenze specifiche dei territori utili ad affinare un’offerta mirata di servizi per i viaggiatori delle radici.
Saranno ritenute ammissibili a finanziamento le spese sostenute direttamente dai soggetti ammessi al finanziamento per interventi avviati, realizzati e pagati successivamente alla presentazione della domanda, e di seguito elencate per categorie:
a) spese per la costituzione del soggetto giuridico prescelto (a titolo esemplificativo, le marche da bollo da apporre sui documenti costitutivi – atto costitutivo e statuto -, la tassa di registrazione presso l’Agenzia delle Entrate, il compenso riconosciuto al Notaio per gli atti);
b) acquisto di beni strumentali durevoli materiali e immateriali (a titolo esemplificativo arredi, macchinari, attrezzature, software);
c) spese per l’adeguamento funzionale di immobili utilizzati dal soggetto giuridico beneficiario quale sede dell’attività ( a titolo esemplificativo installazione impianti elettrici, tinteggiatura ambient, etc);
d) spese sostenute per la remunerazione delle risorse umane coinvolte attraverso contratti di lavoro dipendente o autonomo, ivi comprese le eventuali spese legate alla stipula dei contratti stessi;
e) spese sostenute per l’acquisto di servizi accessori forniti da parte di soggetti terzi ( a titolo esemplificativo comunicazione, pubblicità ecc.);
f) spese sostenute per l’acquisto di beni di consumo ( a titolo esemplificativo materiali di cancelleria);
g) spese da sostenere per l’affitto di immobili utilizzati dall’ETS quale sede dell’attività e relative utenze, nonché spese di noleggio di beni materiali o immateriali ( a titolo esemplificativo accesso a servizi online);
h) spese di viaggio, vitto ed alloggio, per un importo non superiore al 5% del costo del Progetto;
i) spese per organizzazione di eventi di promozione;
j) altre spese generali indirette, relative alla gestione del progetto, quali a titolo meramente esemplificativo:
– spese per la polizza fideiussoria prevista dall’Avviso;
– spese di tenuta c/c (esclusi oneri finanziari e interessi passivi);
– spese per l’acquisto e la vidimazione dei libri contabili;
– oneri di registrazione ad albi, spese di registrazione di contratti; – tasse ed imposte relative all’esercizio delle attività progettuali, se effettivamente e definitivamente sostenute dal beneficiario in relazione al progetto finanziato.
Entità e forma dell’agevolazione
La dotazione finanziaria per l’attuazione della misura è pari ad euro 4.000.000,00.
Il finanziamento sarà a fondo perduto e potrà coprire fino al 100% del totale delle Spese Ammesse.
Scadenza
22 marzo 2023, ore 12:00